Il mare d’inverno ha un’atmosfera peculiare che ha incantato, incanta e incanterà chiunque possa trascorrere momenti in spiaggia ad ascoltare il fragore delle onde o a inebriarsi dell’odore salmastro, dolce e pungente al contempo, di cui si è inondati rapidamente.
Se Loredana Berté nel 1985 cantava nella sua iconica canzone: Il mare d’inverno. È un concetto che il pensiero non considera. È poco moderno. È qualcosa che nessuno mai desidera, i suoi versi, seppur magnifici nella profondità immaginifica del concetto che esprimono, non trovano più così tanto riscontro oggi.
Difatti, in questi ultimi anni si è sviluppata una cultura del mare d’inverno, una cultura del contatto con la natura, 365 giorni l’anno. Decenni addietro, le piccole località turistiche balneari vedevano la loro stagione conclusa con l’arrivo di settembre.
Oggi sono gli stessi attori della balneazione, delle spiagge attrezzate, a farsi promotori della cultura del mare d’inverno. Poter sorseggiare un caffè nell’ora della pausa pranzo oppure optare per una consumazione rapida, a vantaggio di un’incursione di benessere sulla spiaggia è una possibilità che sempre più ragazzi e non scelgono.
Ed è proprio di questo, che noi di Marina di Serapo 1995 siamo convinti: il turismo legato al mare e alle sue meraviglie non può essere circoscritto ai soli mesi estivi, ma va incentivato, per far nascere, crescere e sviluppare una vera e propria cultura.
I tramonti mozzafiato non sono solo quelli estivi, sono i rossi infuocati delle 16 che cedono il passo al viola della notte; il fragore delle onde che si scagliano contro gli scogli in una giornata di Maestrale è affascinante quanto lo sciabordio di una canoa che prende il largo la mattina presto d’estate.
Noi questi suoni, questi colori, questi dipinti che la natura ci regala ogni giorno, li conosciamo bene ed eppure ci lasciano senza fiato ogni volta. Per questo motivo, incoraggiamo e incentiviamo la cultura del mare d’inverno: per offrire a tutti l’opportunità di godere di queste meraviglie ogni giorno.