Le origini del nome di Gaeta sono da ricercare all’interno della mitologia classica. Cajeta, nome latino di Gaeta, come venne narrato da Virgilio nell’Eneide, è stata la nutrice di Enea. L’eroe troiano e Cajeta erano molto uniti, tanto da arrivare insieme fino alle coste del basso Lazio al termine del viaggio partito dalla città di Troia. Non appena approdati, la leggenda narra che Cajeta perse la vita, ed Enea in sua memoria decise di dedicarle il luogo in cui venne sepolta. Anche Virgilio riporta questo avvenimento nel Libro settimo dell’Eneide: “Tu quoque litoribus nostris, Aeneia nurtix, aeternam moriens famam, Cajeta, dedisti: et nunc servat honos sedem tuus; ossaque nomen Hesperia in magna (si qua est ea gloria) signat”. Così come Dante Alighieri, nel canto XXVI dell’Inferno, parla di Gaeta attraverso Ulisse: “Quando mi diparti’ da Circe, che sottrasse me più di un anno là presso a Gaeta, prima che sì Enea la nomasse”.
Il geografo e storico greco Strabone, invece, non parla direttamente della città di Gaeta ma del suo golfo, utilizzando il termine “Kaiattas”, che sta ad indicare un oggetto di forma cava, alludendo proprio alla caratteristica forma dell’insenatura che la bagna.
Diodoro Siculo collegò queste terre al mito degli Argonauti, facendo derivare il nome della città da Aietes, mitico padre di Medea (figlia di Circe), la maga innamorata di Giasone, mentre altre fonti prendono il nome di Gaeta da Aiete, figlio del dio sole Elio, il cui soprannome è “L’Aquila”; egli sarebbe il fratello della nota Maga Circe. Questo appellativo le sarebbe stato dato per l’insolita struttura geografica della città che ricorda appunto la testa di questo famoso rapace.
Insomma, ognuno può scegliere l’origine che piace di più.
Le origini e la storia di Gaeta, dunque, sono avvolte nel mito e nella leggenda, oltre ad essere ricche di folklore e tradizioni, soprattutto religiose. Tra queste, ricordiamo i festeggiamenti in onore della Madonna di Porto Salvo, considerata la protettrice dei marittimi, che si celebra la seconda domenica di agosto con una lunga processione di barche che navigano lungo le coste gaetane. Si narra che la Vergine Maria apparve ad alcuni marinai nel corso di una tempesta, portandoli in salvo. Nel corso della cerimonia, la statua della Madonna ricoperta d’oro viene imbarcata su di un peschereccio seguito da imbarcazioni di ogni genere per raggiungere Punta Stendardo, dove viene ammainata una corona di fiori ricordando coloro che hanno perso la vita in mare.
Vi aspettiamo a Gaeta, per scoprire tante altre storie, leggende e tradizioni!